A BOLOGNA È TEK IL NUOVO DISTRETTO DELL’INNOVAZIONE DIGITALE

In Emilia un grande progetto di rigenerazione urbana sostenibile tra la Bolognina e San Donato e un eccezionale hub europeo su Big Data e AI

A Bologna è sbocciata la primavera dell’urbanistica, e non soltanto in senso metaforico: ha ricevuto infatti il via libera il TEK (le cui lettere sono le iniziali delle parole inglesi “Technology”, “Entertainment” e “Knowledge”), il nuovo distretto dell’innovazione digitale.
Esso costituisce un’area di circa 277 ettari lungo l’asse di via Stalingrado, tra porta Mascarella e la Dozza, nella città capoluogo dell’Emilia-Romagna.
Qui sono presenti alcuni tra i principali attori economici dell’Italia, come Fiera, Hera e Unipol, nonché importanti attori territoriali come Legacoop, Confcooperative, CNA, Unioncamere.
In questa stessa area hanno sede anche gli uffici della Regione Emilia-Romagna e il Tecnopolo, che al suo interno ospita già l’ECMWF, il Centro Meteorologico Europeo, il supercomputer Leonardo, il quarto più potente al mondo.
Ad essi si aggiungeranno di conseguenza l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), il CINECA, l’ENEA, lo IOR (Istituto Ortopedico Rizzoli), il Centro Nazionale di Ricerca in HPC, Big Data e Quantum Computing, l’Università delle Nazioni Unite dedicata a Big Data e Intelligenza Artificiale per la gestione del Cambiamento dell’Habitat Umano e le Officine della Conoscenza, il nuovo ufficio di citizen science realizzato dal Comune di Bologna con fondi PON Metro.
Nella stessa area si trovano anche alcune delle più importanti aree dismesse della città, come l’ex Caserma Sani e le Officine Casaralta e molte altre aree produttive abbandonate o sottoutilizzate.
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